Non è un mondo per ggiovani
Apr. 16th, 2011 11:57 pmSi sa che il 90% delle volte i cantautori o gli autori di testi hanno lo scazzo a star lì a spiegarti di cosa parla una canzone, o a cercare di dare un senso logico a versi spesso criptici od oscuri. La maggior parte delle volte se la cavano dicendo che, in una canzone, ognuno ci vede quello che vuole. So true.
Sta di fatto che ci sono numerosi testi che trattano di "tematiche universali" o che sono piuttosto chiari, tanto da rendere lo spiegone alquanto facile e addirittura permettere a qualche illuminato prof di lettere delle scuole dell'obbligo di accostare esponenti del cantautorato italico ed esterofilo ai vari Pascoli, Leopardi e Montale di turno [personalmente ringrazio ancora la mia prof di musica delle medie che, invece di sfrangiarci i maroni con i Madrigali di Gesualdo da Venosa, ci faceva suonare e fare l'analisi del testo di pezzi di Gaber, De Andrè, Dylan & Company. Grazie Annalì, questo sì che si chiama inculcare].
L'altro giorno stavo su Falling Down dei Muse e meditavo sulla "tematica" , nella quale, a mio parere, ci si potrebbe rispecchiare circa 3/4 del popolo ggiovane italico. La Teignmouth descritta da Bellamy, quella cittadina sonnolenta del sud-ovest dell'Inghilterra, trovo che non sia altro che lo specchio della provincia italiana. Ossia noiosa, triste, priva di stimoli per i ggiovani (che poi massì, tutto il mondo è paese). Lo stesso Bellamy ha detto in più di un'occasione che, se non fosse stato per la passione per la musica, si sarebbero invischiati in qualche brutto giro.
Come se non bastasse, queste piccole cittadine, oltre ad offrirti zero opportunità, tendono a vedere di mal' occhio attività di svago e aggregazione giovanile perchè oddio mettere sù una sala prove no, poi disturbi il vicinato. Giocare a calcio nel campetto?Dio no, le urla dei ragazzini disturbano. E poi, se finisce il pallone nel terrazzo del vicino? [Che poi me lo ricordo bene anch'io, eh. Quando da infanta venivo presa ad insulti dalla vicina settantenne perchè correvo nel cortile di fronte casa. Il mio calpestio sull'asfalto disturbava il suo riposino pomeridiano]. Che poi è così che funziona la provincia italiota. Tutto dà noia, tutto disturba. Tutto è da vietare. Massì dai, mettiamo sù un bel divieto di corsa nel cortile. Lasciateli fare sti rigazzini, daje! Lasciateli respirare. Se trovano una passione sana, un qualcosa con il quale occupare il proprio tempo libero, lasciateli fare. Anzi incoraggiateli e non segategli le gambe dicendo che sono tutte perdite di tempo. Perchè è così che si comincia a far crescere il futuro adolescente annoiato, il giovane frustrato, il trentenne depresso.
Fate in modo che un giorno non si ritrovino a dover cantare come i Pink Floyd: "You are young and life is long and there is time to kill today. / And then one day you find ten years have got behind you. / No one told you when to run, you missed the starting gun". Fate che fra dieci anni i vostri figli non si debbano guardare indietro, accorgendosi di aver perso delle occasioni di crescita per strada.
Discografia:
Muse, Falling Down. Dall'album Showbiz del 1999
Pink Floyd, Time. Dall'album The Dark Side of the Moon del 1973
Sta di fatto che ci sono numerosi testi che trattano di "tematiche universali" o che sono piuttosto chiari, tanto da rendere lo spiegone alquanto facile e addirittura permettere a qualche illuminato prof di lettere delle scuole dell'obbligo di accostare esponenti del cantautorato italico ed esterofilo ai vari Pascoli, Leopardi e Montale di turno [personalmente ringrazio ancora la mia prof di musica delle medie che, invece di sfrangiarci i maroni con i Madrigali di Gesualdo da Venosa, ci faceva suonare e fare l'analisi del testo di pezzi di Gaber, De Andrè, Dylan & Company. Grazie Annalì, questo sì che si chiama inculcare].
L'altro giorno stavo su Falling Down dei Muse e meditavo sulla "tematica" , nella quale, a mio parere, ci si potrebbe rispecchiare circa 3/4 del popolo ggiovane italico. La Teignmouth descritta da Bellamy, quella cittadina sonnolenta del sud-ovest dell'Inghilterra, trovo che non sia altro che lo specchio della provincia italiana. Ossia noiosa, triste, priva di stimoli per i ggiovani (che poi massì, tutto il mondo è paese). Lo stesso Bellamy ha detto in più di un'occasione che, se non fosse stato per la passione per la musica, si sarebbero invischiati in qualche brutto giro.
Come se non bastasse, queste piccole cittadine, oltre ad offrirti zero opportunità, tendono a vedere di mal' occhio attività di svago e aggregazione giovanile perchè oddio mettere sù una sala prove no, poi disturbi il vicinato. Giocare a calcio nel campetto?Dio no, le urla dei ragazzini disturbano. E poi, se finisce il pallone nel terrazzo del vicino? [Che poi me lo ricordo bene anch'io, eh. Quando da infanta venivo presa ad insulti dalla vicina settantenne perchè correvo nel cortile di fronte casa. Il mio calpestio sull'asfalto disturbava il suo riposino pomeridiano]. Che poi è così che funziona la provincia italiota. Tutto dà noia, tutto disturba. Tutto è da vietare. Massì dai, mettiamo sù un bel divieto di corsa nel cortile. Lasciateli fare sti rigazzini, daje! Lasciateli respirare. Se trovano una passione sana, un qualcosa con il quale occupare il proprio tempo libero, lasciateli fare. Anzi incoraggiateli e non segategli le gambe dicendo che sono tutte perdite di tempo. Perchè è così che si comincia a far crescere il futuro adolescente annoiato, il giovane frustrato, il trentenne depresso.
Fate in modo che un giorno non si ritrovino a dover cantare come i Pink Floyd: "You are young and life is long and there is time to kill today. / And then one day you find ten years have got behind you. / No one told you when to run, you missed the starting gun". Fate che fra dieci anni i vostri figli non si debbano guardare indietro, accorgendosi di aver perso delle occasioni di crescita per strada.
Discografia:
Muse, Falling Down. Dall'album Showbiz del 1999
Pink Floyd, Time. Dall'album The Dark Side of the Moon del 1973