Il paesello, già da un paio di anni, mi organizza una Rassegna Musicale denominata "Femminile Singolare" che, come potrete facilmente dedurre, prevede la partecipazione di esponenti del gentil sesso. L'anno scorso, tra le altre, vi è stata ospite tale Patrizia Laquidara che, grazie al suo concept album sulla figura mitologica dell'anguana, ricorrente nelle leggende qui del posto, tra l'altro ha vinto il Premio Tenco.
Questo venerdì l'ospite d'onore è stata Erica Mou, giovane leva dell'ormai celeberrima scuderia Caterina Caselli, che, nonostante ( o forse proprio per quello) diverse comparsate in tv, un secondo posto a Sanremo Giovani e il Premio della Critica Mia Martini, confesso non conoscevo [ = palese ignoranza del panorama musicofilo che trova spazio in tv ].

Mi rode un po' utilizzare il termine "genere", ma consentitemelo: sebbene appartenga, appunto, ad un genere che, personalmente, non ascolterei tutti i giorni, confesso che sono stata piacevolmente colpita da questa ragazza pugliese capace, nonostante la giovanissima età, di scrivere dei testi di un notevole spessore e maturità.
Per sua stessa ammissione, ce ne ha presentati alcuni, validissimi, che ha scritto alla veneranda età di sedici anni, facendomi domandare per l'ennesima volta, se solo io, a quel punto della mia vita, non sapessi manco di essere al mondo [probabilmente].
Come altre sue colleghe cantautrici estere, vedi St. Vincent, ha riportato in vita tematiche dal retrogusto femminista (nella connotazione positiva del termine), e sul palco un tipo di presenza fresca, non artificiosa nè artificiale, di carattere e allo stesso tempo aggraziata, che da tempo non trovava spazio nel panorama musicale italiano dei media tradizionali.
Il fatto che venga data un'occasione anche al cantautorato, e non solo ai soliti esecutori vocali da talent show, sui quali case discografiche costruiscono un prodotto massificato destinato alla vendite, lo trovo inoltre incoraggiante.
Piacevole scoperta.
Farmi ogni giorno più bella per essere scelta,
ogni giorno più sveglia per farmi notare,
grata e indifesa, grata anche solo per la concessione dell'attesa
come se dovessi per forza collezionare pregi per dormire in questo harem
in questo harem
come se dovessi, come se, per forza collezionare pregi
come se, per dormire in questo harem
in questo harem di sguardi soli.
(Harem, Erica Mou)
Discografia:
Patrizia Laquidara, Il Canto dell'Anguana, 2011 Slang Music
Erica Mou, E', 2011 Sugar Music
St. Vincent, Strange Mercy, 2011 4ADRecords
Questo venerdì l'ospite d'onore è stata Erica Mou, giovane leva dell'ormai celeberrima scuderia Caterina Caselli, che, nonostante ( o forse proprio per quello) diverse comparsate in tv, un secondo posto a Sanremo Giovani e il Premio della Critica Mia Martini, confesso non conoscevo [ = palese ignoranza del panorama musicofilo che trova spazio in tv ].

Mi rode un po' utilizzare il termine "genere", ma consentitemelo: sebbene appartenga, appunto, ad un genere che, personalmente, non ascolterei tutti i giorni, confesso che sono stata piacevolmente colpita da questa ragazza pugliese capace, nonostante la giovanissima età, di scrivere dei testi di un notevole spessore e maturità.
Per sua stessa ammissione, ce ne ha presentati alcuni, validissimi, che ha scritto alla veneranda età di sedici anni, facendomi domandare per l'ennesima volta, se solo io, a quel punto della mia vita, non sapessi manco di essere al mondo [probabilmente].
Come altre sue colleghe cantautrici estere, vedi St. Vincent, ha riportato in vita tematiche dal retrogusto femminista (nella connotazione positiva del termine), e sul palco un tipo di presenza fresca, non artificiosa nè artificiale, di carattere e allo stesso tempo aggraziata, che da tempo non trovava spazio nel panorama musicale italiano dei media tradizionali.
Il fatto che venga data un'occasione anche al cantautorato, e non solo ai soliti esecutori vocali da talent show, sui quali case discografiche costruiscono un prodotto massificato destinato alla vendite, lo trovo inoltre incoraggiante.
Piacevole scoperta.
Farmi ogni giorno più bella per essere scelta,
ogni giorno più sveglia per farmi notare,
grata e indifesa, grata anche solo per la concessione dell'attesa
come se dovessi per forza collezionare pregi per dormire in questo harem
in questo harem
come se dovessi, come se, per forza collezionare pregi
come se, per dormire in questo harem
in questo harem di sguardi soli.
(Harem, Erica Mou)
Discografia:
Patrizia Laquidara, Il Canto dell'Anguana, 2011 Slang Music
Erica Mou, E', 2011 Sugar Music
St. Vincent, Strange Mercy, 2011 4ADRecords