Del perchè origliare è sempre male
Oct. 19th, 2011 11:26 pmImmaginate della gente distinta che passeggia per le vie del centro nella tipica cittadina del benestante nord-est. Chi in tenuta da lavoro e ventiquattrore alla mano, chi con marito sottobraccio e barboncino al guinzaglio. Immaginate ora, in questo scenario di ordine e compostezza, una disperata che, in un impeto schizzofrenico, si lancia sul ciglio della strada scaraventando letteralmente il contenuto della propria borsa sul marciapiedi, all'affannosa ricerca di un postepay perduto. All'improvviso tutti gli sguardi si puntano, allibiti, sulla ragazza. Occhi sgranati. Bocche spalancate. Dopo l'iniziale inorridimento generale, la gente sembra però tornare a farsi gli affari propri e man mano espressioni compassate tornano a materializzarsi sui volti dei passanti.
Lungo lo stesso marciapiede, dove sta riversa la giovane ancora in preda all'isteria, un ragazzo e una ragazza si imbattono l'uno nell'altra e si salutano come fossero vecchi compagni di scuola che si rivedono dopo una vita. La pazza isterica dimentica per un attimo la sua tragedia personale e, curiosa, affina l'orecchio e ascolta quello che i due hanno da dirsi. Dopo l'iniziale scambio di convenevoli, il ragazzo racconta del suo lavoro, della sua casa, del fatto che si è lasciato con la morosa dopo 6 anni di fidanzamento e che ora si sta vedendo con una nuova tipa. La ragazza, dopo aver mostrato letteralmente il proprio cordoglio per la fine della storia del suo amico, prende a filosofeggiare sull'ammore e delizia il creato con una perla di saggezza: - No perchè per me avere una famiglia è la cosa più importante. Io, quando avrò la mia schiera di figli, troverò LA felicità. Mica voglio essere come quelli che vedi farsi le vasche* in piazza il sabato sera a TRENT'ANNI , mioddio, e che aspettano ancora l'anima gemella. Ma fatevi una famiglia!-
Scemato il panico iniziale, la ragazza del postepay (io, chi volete che sia) è ora in preda ad un altro stato d'animo. La consapevolezza. Ora è tutto chiaro. Alla veneranda età di trent'anni se non si sarà ancora creata una famiglia, le resterà solo una cosa da fare. MORIRE.
E, alzando i tacchi, si avvia verso la posta, rimuginando sul testamento e su come parenti ed amici potranno disporre dei suoi beni.
* fare le vasche = fare lo struscio
Lungo lo stesso marciapiede, dove sta riversa la giovane ancora in preda all'isteria, un ragazzo e una ragazza si imbattono l'uno nell'altra e si salutano come fossero vecchi compagni di scuola che si rivedono dopo una vita. La pazza isterica dimentica per un attimo la sua tragedia personale e, curiosa, affina l'orecchio e ascolta quello che i due hanno da dirsi. Dopo l'iniziale scambio di convenevoli, il ragazzo racconta del suo lavoro, della sua casa, del fatto che si è lasciato con la morosa dopo 6 anni di fidanzamento e che ora si sta vedendo con una nuova tipa. La ragazza, dopo aver mostrato letteralmente il proprio cordoglio per la fine della storia del suo amico, prende a filosofeggiare sull'ammore e delizia il creato con una perla di saggezza: - No perchè per me avere una famiglia è la cosa più importante. Io, quando avrò la mia schiera di figli, troverò LA felicità. Mica voglio essere come quelli che vedi farsi le vasche* in piazza il sabato sera a TRENT'ANNI , mioddio, e che aspettano ancora l'anima gemella. Ma fatevi una famiglia!-
Scemato il panico iniziale, la ragazza del postepay (io, chi volete che sia) è ora in preda ad un altro stato d'animo. La consapevolezza. Ora è tutto chiaro. Alla veneranda età di trent'anni se non si sarà ancora creata una famiglia, le resterà solo una cosa da fare. MORIRE.
E, alzando i tacchi, si avvia verso la posta, rimuginando sul testamento e su come parenti ed amici potranno disporre dei suoi beni.
* fare le vasche = fare lo struscio
no subject
Date: 2011-10-21 11:00 am (UTC)