Riuscire ad andare d'accordo con mia nonna è robba tosta. Alla cocciutaggine tipica delle persone di una certa, si somma un carattere naturalmente saccente, irritante e pettegolo, che non le puoi raccontare una cosa che il giorno dopo, stai sicuro, è sulla bocca anche dei sassi. Arduo non avere i nervi a fior di pelle quando le si gira attorno.
La verità è che però, nonostante spesso e volentieri ti induca a voler sbattere la testa al muro e a tagliarti la lingua con l'accetta per non uscirtene con qualche frase infelice, è uno degli esseri umani che, in assoluto, ammiro di più.
Per qualche strana ragione, caratteri difficili da prendere sono spesso e volentieri bilanciati da una forte sicurezza, consapevolezza di sè, e da una determinazione che avercene tutti. Ed eccola lì com'è: la povera donna ha vissuto una serie di tragedie e peripezie che avrebbero abbattuto anche un golia, ma che lei, non si sa con che forza, ha saputo affrontare ed abbattere con il piglio del cingolato in marcia.
Ora, si pensava che dimostrazioni di proprietà di attributi cubici ne avesse già date a sufficienza, ed invece, probabilmente, non aveva finito. Il sopraggiunto stato di vedovanza e una sempre più scarsa autonomia di movimento potevano legittimamente indurci a temere per lei l'arrivo dell'apatia. Come no. Solo nell'ultimo mese, per dire, si è macinata qualcosa come sei libri. E giusto ieri se n'è uscita con una frase come: "A me sarebbe sempre piaciuto molto leggere, ma il lavoro, la famiglia, la vita...non me lo sono mai potuto permettere. Ora invece posso recuperare". Ed è così che, dall'alto dei suoi imminenti novant'anni, lei recupera. Con interesse ed entusiasmo.
E' pure così che, se mai Iddio me la volesse accordare, vorrei vivere la mia senilità: vecchia fuori e giovane dentro.
Questo è spaccare i culi. Mi inchino dinnanzi al potere di Nonna.
La verità è che però, nonostante spesso e volentieri ti induca a voler sbattere la testa al muro e a tagliarti la lingua con l'accetta per non uscirtene con qualche frase infelice, è uno degli esseri umani che, in assoluto, ammiro di più.
Per qualche strana ragione, caratteri difficili da prendere sono spesso e volentieri bilanciati da una forte sicurezza, consapevolezza di sè, e da una determinazione che avercene tutti. Ed eccola lì com'è: la povera donna ha vissuto una serie di tragedie e peripezie che avrebbero abbattuto anche un golia, ma che lei, non si sa con che forza, ha saputo affrontare ed abbattere con il piglio del cingolato in marcia.
Ora, si pensava che dimostrazioni di proprietà di attributi cubici ne avesse già date a sufficienza, ed invece, probabilmente, non aveva finito. Il sopraggiunto stato di vedovanza e una sempre più scarsa autonomia di movimento potevano legittimamente indurci a temere per lei l'arrivo dell'apatia. Come no. Solo nell'ultimo mese, per dire, si è macinata qualcosa come sei libri. E giusto ieri se n'è uscita con una frase come: "A me sarebbe sempre piaciuto molto leggere, ma il lavoro, la famiglia, la vita...non me lo sono mai potuto permettere. Ora invece posso recuperare". Ed è così che, dall'alto dei suoi imminenti novant'anni, lei recupera. Con interesse ed entusiasmo.
E' pure così che, se mai Iddio me la volesse accordare, vorrei vivere la mia senilità: vecchia fuori e giovane dentro.
Questo è spaccare i culi. Mi inchino dinnanzi al potere di Nonna.